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Frittelle dei Brandons di Moudon

Frittelle al ginocchio

Frittelle dei Brandons di Moudon

In sintesi

Se le frittelle e chiacchiere (vedi scheda corrispondente) sono presenti a carnevale nella maggior parte dei cantoni svizzeri, a Moudon non si possono festeggiare i Brandons (vedi sotto il significato di questa festa) senza le frittelle eponime, riconoscibili fra mille per la loro forma a cappello.

Conosciuta anche con il nome di « domenica delle frittelle », la domenica dei Brandons coincide tradizionalmente con la prima domenica di quaresima.

Descrizione

Frittella rotonda, di pasta morbida. Forma: a cappello. Dimensioni: circa 15 cm ø, 2-3 cm di spessore. Colore: marrone chiaro sui bordi, più trasparente al centro. Peso: circa 45 g.

Ingredienti

Pasta: fior di farina, lievito, latte crudo, panna, uova, sale, zucchero, burro, eventualmente vino bianco e/o kirsch

Frittura: grasso vegetale al burro 10%, burro fuso, olio vegetale.

Storia

Secondo il Glossaire des patois de la Suisse romande (Glossario dei dialetti della Svizzera romanda), le frittelle erano specialità tradizionali della domenica dei Brandons già a partire dal XV secolo: Les Mémoires et documents publiés par la Société d’histoire de la Suisse romande (Memorie e documenti pubblicati dalla Società di storia della Svizzera romanda) attestano la sua preparazione nel canton Vaud dal 1455. Non abbiamo peraltro informazioni supplementari sulle frittelle di quell’epoca.  

William Gonet pubblica nel libro Les recettes de ma grand-mère (Le ricette di mia nonna) (1992) una raccolta di ricette che risalgono alla svolta del XX secolo; vi si trovano diverse ricette di frittelle che venivano preparate a carnevale e ai Brandons. Queste ricette non indicano informazioni sulla forma del prodotto, ma la composizione della pasta lievitata – molto zuccherata – è molto simile a una delle due varianti odierne di pasta per frittelle dei Brandons. Le persone incontrate nel contesto di questo inventario confermano che esistono tutt’oggi due tendenze: una di pasta molto zuccherata e una che prevede una pasta più neutra.

Secondo le testimonianze orali raccolte, queste frittelle a forma di cappello vengono preparate nella regione di Moudon per la festa dei Brandons perlomeno dagli anni 1930. Secondo una tradizione che non si è mai smentita da allora, vengono preparate nelle case dei contadini e da un’associazione del comune. Le stesse frittelle vengono preparate nel comune vodese Peney-le-Jorat, a qualche chilometro di distanza. L’Associazione delle contadine vodesi iscrive questa ricetta insieme ad altre molteplici specialità cantonali di cui fa la promozione.

Produzione

Esistono diverse ricette per preparare le frittelle dei Brandons: ne presentiamo una fra molte, che permette di realizzare circa 80 frittelle.

In primo luogo occorre preparare una pasta lievitata : sbriciolare un cubetto e mezzo o due di lievito in un cucchiaio di sale e uno di zucchero; alcune ricette consigliano di aggiungere più zucchero: Intiepidire il latte crudo e mescolarlo con 3 dl di panna e 2 dl di vino bianco (facoltativo). Aggiungere questa miscela al lievito, quindi aggiungere sei uova e, poco a poco, la farina (circa 2 kg).

Impastare bene la pasta, aggiungere circa 100 g di burro fuso. Lasciar lievitare la pasta 20-30 minuti in modo che il suo volume raddoppi. Spianare la pasta di uno spessore di circa 1,5 cm. Formare dei dischi con un bicchiere e lasciarli riposare coperti ancora mezz’ora

Ungere le dita con olio per formare delle palline di pasta sul ginocchio, in modo che il centro sia ben teso, liscio e senza buchi, lasciando un bordo alto. Si ottengono così dei cerchi di circa 10-12 cm di diametro. Friggere nel grasso bollente ottenuto con 2/3 di grasso vegetale al burro 10%, 1/3 di burro fuso e 1 dl di olio di arachidi. Cuocere dapprima un lato: il centro della pasta, molto fine, si gonfia e la frittella assume allora la forma di un cappello. Quando la pasta risulta dorata da un lato, girarla dall’altro con una pinza.

Spolverare le frittelle di zucchero o servirle al naturale. In sacchetti di plastica per prodotti alimentari si conservano per qualche giorno. Si possono anche congelare: in questo caso, toglierle dal congelatore mezz’ora prima di mangiarle.

Consumo

In occasione dei Brandons, in diversi comuni della Svizzera romanda, i giovani erano i protagonisti della festa (vedi sotto i dettagli di questa festa). Le ragazze offrivano ai loro corteggiatori vino e frittelle.

Oggi le frittelle dei Brandons di Moudon si mangiano durante l’inverno, in particolare nel periodo dei Brandons. Si mangiano zuccherate o al naturale, accompagnate da tè, caffè o un bicchiere di vino bianco.

Importanza economica

L’importanza economica di queste frittelle è minima. Siccome vengono preparate in una regione circoscritta e che la maggior parte delle persone le fanno in casa, si trovano solo una volta all’anno in commercio, in piccole quantità. Sono vendute sulle bancarelle della festa a circa fr. 1-1.50 al pezzo (2008); a partire da fr. 2.10 (panetteria, 2016). Una società corale di Moudon ne prepara circa mille ogni anno e sono vendute durante i tre giorni di festa. Nello stesso periodo, alcune rare panetterie ne producono piccole quantità.

... ed inoltre

Il Dictionnaire suisse romand (Dizionario svizzero romando) attesta la prima menzione della parola Brandons in Svizzera romanda nel 1458.

A Moudon, dove si festeggiano ancora oggi i Brandons, la cerimonia consisteva un tempo nell’accendere dei falò sulle alture dei villaggi. Cortei di fiaccole si dirigevano dal villaggio ai falò dove i giovani ballavano intorno al fuoco. In seguito si banchettava tutti insieme. La tradizione dei fuochi è scomparsa verso la fine del XIX secolo in tutta la Svizzera romanda; i fuochi sono stati poi sostituiti dalle lanterne.

Dagli anni 1959-60, i Brandons di Moudon si sono trasformati in una festa che assomiglia molto più a un carnevale, con concorsi, maschere, cortei e carri. Si perpetua l’usanza di bruciare il pupazzo che scaccia l’inverno e che apre il corteo.  

 

Fonti

  • Atlas der schweizerischen Volkskunde,   Weiss, Richard und Paul Geiger,   Basel,   1950.  
  • Knecht, Pierre,   Dictionnaire suisse romand,   Zoe,   1997.  
  • Collectif<BR />,   Glossaire des patois de la Suisse romande, Tome II (arras - bziyon),   V. Attinger,   Neuchâtel et Paris,   1934-54.  
  • Vouga, J.-P.,   Encyclopédie illustrée du Pays de Vaud - vol.11,   Editions 24 Heures,   Lausanne,   1984.  
  • Von Hornstein, Célestin,   Fêtes légendaires du Jura bernois,   Porrentry,   1978 (1924).  
  • Gonet, William,   Les recettes de ma grand-mère,   Éditions grand-mère Elisa,   1992.  
  • APV,   Nos meilleures recettes,   Association des Paysannes vaudoises (APV),   Poliez-le-Grand,   2007.  
Prodotti di panetteria e pasticceria Print

Epicentro di produzione

Vaud: Jorat e Broye.

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