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Rivella ®

Rivella ®

In sintesi

La Rivella è una bibita gassata che si distingue da tutte le altre per il suo ingrediente principale: il siero di latte. Per questo motivo i gusti e gli aromi di questa bevanda sono abbastanza atipici nel mondo delle bibite gassate. Tuttavia la Rivella è molto apprezzata dal pubblico svizzero, cosa che si spiega senza dubbio con l'importanza fondamentale delle mucche e del latte nella cultura di questo Paese.

Descrizione

Bibita gassata a base di siero di latte. Dimensioni: bottiglie di 3,3 dl, 5 dl, 1 l, … Colore: giallo.

Variazioni

La Rivella blu è ipocalorica (contiene dolcificanti artificiali); la Rivella verde è aromatizzata al tè verde. Contiene il 50% in meno di zucchero.L'ultima variante arrivata sul mercato: la Rivella gialla a base vegetale.

Ingredienti

Siero di latte (35%), estratti di erbe e di frutta, acqua, zucchero, fruttosio e/o dolcificanti, anidride carbonica.

Storia

Il siero di latte o lattosiero è un sottoprodotto della fabbricazione del formaggio: è il liquido trasparente che resta nella caldaia dopo l'estrazione della caseina (la pasta del formaggio). Per la produzione della Rivella il siero di latte viene sottoposto a uno speciale processo di filtrazione, che trattiene tutti i grassi e le proteine e lascia invece passare la cosiddetta "scotta". Non si potrebbe comprendere l'importanza storica del siero di latte se ci si basasse soltanto sui suoi attuali impieghi: al giorno d'oggi viene utilizzato praticamente solo per la fabbricazione della ricotta oppure per nutrire i maiali. Ma il siero di latte è ricco di proteine, vitamine e sali minerali e fino a circa la metà del XX secolo il suo impiego era molto importante. Come sottolineano Flandrin e Montanari nel loro "Histoire de l'alimentation" (1996), "Numerosi testi antichi designano i contadini come bevitori di latte, siero di latte e latticello, che sono tutti sottoprodotti della fabbricazione del formaggio e del burro." Vi sono pochi documenti scritti che attestano questo consumo quotidiano. Paul Hugger, nel menzionare l'importanza del siero di latte nell'alimentazione dei pastori del Giura vodese durante la prima parte del XX secolo, fornisce una descrizione che si può senz'altro applicare a tutta la Svizzera. Inoltre a partire dal XVIII secolo le qualità del siero di latte sono conosciute ben oltre l'ambiente rurale. In Germania, Austria e Svizzera il siero di latte trova impiego nei centri di benessere situati nelle Alpi e destinati ai più benestanti. A partire dal XIX secolo i primi turisti apprezzano i bagni in questo liquido dalle numerose virtù.  L'idea di utilizzare il siero di latte proveniente dalla fabbricazione del formaggio per farne una bibita si spiega nel contesto dello sviluppo del consumo di bibite analcoliche. Le prime gassose a base di acqua minerale risalgono agli inizi del XIX secolo, ma la loro produzione industriale si sviluppa soprattutto a partire dagli anni '20 del XX secolo. Lo storico François de Capitani, nel suo articolo Les eaux minérales en Suisse, illustra il modo in cui i cambiamenti verificatisi nella società hanno influito sul consumo di queste bibite. A partire dagli inizi del XX secolo il consumo di alcolici viene fortemente limitato dalle associazioni che lottano contro gli abusi e l'alcolismo. "Gli alcolici non scompaiono, ma vengono (…) confinati a luoghi e occasioni ben precisi. Le ore di lavoro, di sport e di altri svaghi diventano un tempo senza alcolici. A partire dal XVIII secolo il tè e il caffè avevano già in parte conquistato tali spazi; nel XX secolo sono le bibite gassate che li completano" scrive François de Capitani. Dalla fine della Seconda Guerra mondiale il mercato delle bibite analcoliche diventa più importante, dato che il potere di acquisto dei consumatori aumenta e i momenti consacrati agli sport e agli svaghi si moltiplicano.  La storia della Rivella è nota dall'opera Rivella e la sua storia - 50 anni di passione.  1952-2002, pubblicata dall'azienda che fabbrica questa bibita. Nel 1949, lo svizzero Jean Barth cerca di vendere negli Stati Uniti una ricetta (proveniente dall'eredità di un biologo) per produrre una birra a base di siero di latte. Ma nella patria della Coca-Cola questo tentativo si rivela un fiasco. Ritornato in Svizzera, Jean Barth affida la ricetta a suo fratello Robert. Questi la adatta per farne la bibita che conosciamo oggi, a base di siero di latte, acqua, estratti di erbe e di frutta e zucchero. Alla creazione della bevanda partecipa anche Hans Süsli, biologo specializzato nel campo del latte, che contribuirà allo sviluppo dell'azienda fino alla sua morte, avvenuta nel 1989.Nel 1951 Robert Barth fonda un'azienda chiamata "Milkin-Institut" e l'anno seguente inizia a produrre la Rivella a Stäfa (ZH). È sempre lui che inventa il nome della bevanda, ispirato all'italiano rivelazione. I primi anni non sono scevri di difficoltà. A quei tempi le bibite gassate prodotte in Svizzera erano spesso legate a una determinata sorgente di acqua minerale, che conferiva loro il suo prestigio. Invece la Rivella non dipendeva da nessuna sorgente. L'Associazione svizzera delle sorgenti di acque minerali (SMS) si oppone perciò alla nuova arrivata, che fa concorrenza ai prodotti dei suoi soci: le acque minerali di sorgente e le bibite gassate che ne derivano, come Elmer Citro, Pepita o Vivi Cola. Invece i distributori di bibite sono più aperti nei confronti della Rivella: si crea così una vera e propria rete di distribuzione e ben presto la Rivella può arrivare ai negozi di alimentari e ai ristoranti. L'esempio della Coca-Cola, che non dipende da nessuna sorgente, contribuisce a eliminare la diffidenza.  Comunque, la ditta Rivella cresce costantemente. Si trasferisce ben presto a Uster (ZH), nei pressi di un caseificio, di cui utilizza il lattosiero. Nel 1954 l'imbottigliamento viene trasferito a Rothrist (AG), che diventa fino ad oggi la sede e lo stabilimento principale dell'azienda (tuttavia la produzione del siero concentrato resterà a Uster fino al 1999). Nello spazio di pochi anni la Rivella si è diffusa e viene consumata in tutta la Svizzera. Fin dall'inizio l'azienda cerca di basare l'immagine del suo prodotto sullo sport e la salute; un tentativo che al principio viene contrastato dalla SMS, che vorrebbe arrivare a proibire la diffusione della Rivella durante le manifestazioni sportive.

Non passa molto tempo e la Rivella viene esportata: i Paesi Bassi sono i primi destinatari nel 1957. Nel 1959 nasce una nuova bibita con tenore calorico ridotto, la Rivella blu, antesignana dell'ondata delle bibite "light" che arriveranno in Svizzera 25 anni più tardi. Nel corso degli anni '60 l'azienda meccanizza tutte le fasi della fabbricazione. Il successo economico del prodotto non cessa e la Rivella diventa l'istituzione ben nota nel panorama delle bibite svizzere. Nel 1999 nasce una nuova invenzione: la Rivella verde, con estratti di tè verde. Nel 2008 arriva infine la Rivella gialla, l'"altra" Rivella, a base vegetale.

Produzione

Le informazioni riguardanti il processo di produzione sono riprese dal sito internet ufficiale della Rivella. 

Innanzi tutto il siero subisce una fermentazione. Si aggiungono poi degli aromi (estratti di erbe e di frutta), secondo una formula che resta segreta. Quindi la miscela viene ridotta in concentrato. Per la Rivella verde vengono aggiunti anche estratti di tè verde. Al concentrato si aggiungono acqua, anidride carbonica e fruttosio (Rivella verde e gialla), dolcificanti (Rivella blu e gialla) oppure zucchero (Rivella rossa).

Consumo

Generalmente la Rivella viene consumata ben fredda. Si beve soprattutto fuori dei pasti, ma non manca chi la preferisce per accompagnare il suo pasto. Si beve volentieri dopo uno sforzo sportivo, una giornata sulla neve, una partita di tennis; ma anche in occasione di altri eventi, come i festival musicali... Le sue quattro varianti, di sapore e colore differenti, permettono di soddisfare tutti i gusti e le esigenze. In base alle cifre pubblicate dall'azienda, in Svizzera il consumo annuo di Rivella è di 10 litri per persona (2007).  

Stando a una tradizione, pare che la Rivella stimoli la produzione di latte; è quindi molto apprezzata dalle donne incinte o che allattano.

Importanza economica

Nel 1953 la produzione era già di 130'000 litri (ossia 2,5 volte di più del primo anno). Negli anni successivi la produzione arriva già a qualche milione di litri! Nel 2007 l'azienda ha venduto circa 104 milioni di litri di Rivella, dei quali circa 86 in Svizzera e il resto all'estero (Olanda, Francia, Germania, Lussemburgo, Austria).

In Svizzera la Rivella viene venduta in circa 30'000 esercizi alberghieri e ristoranti e 6'000 negozi al dettaglio. Nei grandi magazzini una bottiglia da un litro costa circa Fr. 2.- (2008).

Fonti

  • Rieder, Sarah,   50 Jahre Lebensfreude. Rivella und seine Geschichte. 1952 - 2002,   Rivella Holding AG,   Rothrist,   2001.  
  • Raboud-Schüle, Isabelle et Stäuble Nicole Tercier,   L'eau à la bouche,   Alimentarium,   Vevey,   2005.  
  • Flandrin, Jean-Louis <BR />Montanari, Massimo,   Histoire de l'alimentation,   Fayard,   Paris,   1996.  
  • http://www.rivella.ch/,   ?.  
  • Rivella: das erfolgreiche Schweizer Unternehmen 1952-2007,   Rivella AG,   Rothrist,   2007.  
  • © Rivella,   Foto Rivella Flasche,   2020.  
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Epicentro di produzione

Rothrist (AG)

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